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Dei M:ET si fa presto ad invaghirsi, con l'artwork di questo loro esordio incentrato su concetti quali la memoria, il ricordo, la nostalgia: un uomo e una bambina sulla cover, un vecchio e una ragazza sul retro; e sulla base su cui poggia il cd, una classica sveglia, rotta. Il trio (che comprende Prop, che ha gi� pubblicato un album per Plumbea a suo nome, e Carlo Marrone di My Own Parasite, sotto lo pseudonimo di Charline Braun) suona un (post?) rock matematico e strumentale piuttosto pesante e metallico, a la Don Caballero, interrotto per tre volte da alcune registrazioni vocali sporcate con ogni tipo di effetto e rumore (ma no samplers nor keyboards, recita il booklet!); chiamate tape, sviluppano ancora il tema del tempo e della memoria (e della sua conservazione su nastro), e fanno tirare il fiato al disco - e all'ascoltatore - prima di ogni nuova serratissima ripartenza. La tracklist fa il verso al nome del gruppo citando Adrian Lyne, David Cronenberg e Smiths.