Al momento Richie Spice è l’artista che più rappresenta la nuova ondata di singjay conscious. La sua attenzione per i temi sociali, che lo portano a sentirsi un trascinatore spirituale delle masse, la sua predisposizione vocale per i ritmi new roots e nyabinghi, riescono a contraddistinguere Richie Spice dagli altri suo colleghi. “Youth dem Cold” (sul “Truth e Rights” riddim) e “Brown Skin” (sull’”Heavenly” riddim) sono di certo le due colonne portanti di “In The Streets to Africa”. Infatti i due brani rappresentano la voglia di lottare, per quanto riguarda il primo, e l’amore, per il secondo, ed è proprio l’unione di questi due temi che da vita all’intero disco. “In The Street sto Africa” da un senso di maggiore compattezza, dal punto di vista musicale, rispetto al vecchio “Spice in Your Life” (precedente album di grande prestigio e successo) . Richie Spice si avvale della collaborazione dei suoi due fratelli Spanner Banner e Pliers in “Baby Face” e dello scomparso Joseph Hill in “Digital Ways”. 15 brani in totale che rispecchiano un fresco e nuovo approccio, molto più sensato rispetto ad altri artisti, nei confronti del reggae. Questo è uno di quei singjay che attualmente più mi emozionano e questo nuovo “In The Streets to Africa” è sicuramente uno tra i dischi più significativi di inizio 2007, destinato a conquistare sempre più consensi in futuro. Il cd è accompagnato, in edizione limitata, da un dvd con video, versione acustiche live di Richie Spice e sue significative testimonianze. www.myspace.com/inthestreetstoafrica