Nato a Belo Horizonte nel 1948, Toninho Horta è il simbolo vivente della scuola chitarristica dello stato brasiliano Minas Gerais. L’elenco delle sue realizzazioni come leader e delle sue collaborazioni farebbe di lui una superstar della musica brasiliana; ma Horta è un personaggio schivo, campione di understatement, insensibile al richiamo della promozione mediatica moderna. Insomma, non ha mai fatto nulla per apparire, a parte suonare e comporre come ben pochi altri artisti brasiliani.
I suoi esordi risalgono alla fine degli anni Sessanta, ma è solo alcuni anni dopo che il suo nome inizia ad attirare l’attenzione, quando compare sul disco di Milton Nascimento Clube da Esquina (1972). La loro è un’amicizia che rimarrà salda nel tempo e che porterà a molte altre collaborazioni. Quel disco gli permette quindi di entrare nel giro dei grandi artisti brasiliani: lo si ascolterà entro breve assieme ad Antonio Carlos Jobim, João Bosco, Edu Lobo, Gal Costa, Elis Regina. Si dovrà invece attendere sino al 1980 per il suo esordio discografico da leader. Altri artisti brasiliani con i quali ha suonato o per i quali ha creato arrangiamenti sono Maria Bethânia, Airto Moreira, Nana Caymmi, Flora Purim, Sérgio Mendes, Chico Buarque, Joyce…Nel 1990 si trasferisce a New York. Da allora ha dato vita a un duo con Pat Metheny, a ulteriori collaborazioni con artisti brasiliani, prestandosi anche al jazz: Caetano Veloso, Astrud Gilberto, Naná Vasconcelos, Paquito D’Rivera, George Duke, i Manhattan Transfer, Gil Evans, Joe Pass, Eliane Elias, Wayne Shorter, Herbie Hancock, Keith Jarrett, Gary Peacock, Billy Higgins…