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Drums Bass Of Death - Drums Bass Of Death

Drums Bass Of Death - Drums Bass Of Death Etichetta: Innovative Leisure Jeans sdruciti, converse sbiadite, capelli lunghi e spettinati, lattine di birra, questo l’immaginario estetico che viene in mente ascoltando i lavori dei Drums Bass Of Death. Immaginario confermato anche dalle foto che si trovano in rete di John Barrett sin dai tempi dell’album d’esordio. In questo omonimo secondo disco il leader, dopo vari cambi di formazione e l’abbandono dell’ amico Colin Sneed alla batteria, confeziona un disco che, partendo sempre dal garage punk del primo “GB City”, propone sterzate psychedeliche e sixties. Il cantante chitarrista ora unica mente creativa e propulsiva della band, nelle undici tracce del disco passa dall’assalto punk/pop di “Bad Reputation” ad un brano come “Such a Bore” dove ci si immagina stesi in una spiaggia californiana. Tracce come “White Fright” e “Crawling After You” non fanno che confermare l’avvicinamento alle sonorità garage tanto care a Ty Segall o King Tuff, ma è quando i ritmi rallentano e si dilatano come in “Fine Lies” o nella psichedelica e stralunata “Faces of the wind” che vengono fuori le nuove direzioni musicali prese da John Barrett. Il lavoro dei Drums Bass Of Death ripropone coordinate musicali già sviscerate e sviluppate in 30 anni di musica, ma per gli appassionati di certo garage rock basta ed avanza per poter passare mezz’ora tra disincanto e tarda adolescenza. Andrea Paglialunga
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